Il mercato cinese è il maggiore acquirente mondiale di oro. E proprio grazie a ciò il metallo ne sta beneficiando non solo in termini di prezzo.
Il recente rally dei prezzi dell'oro è stato notevole sotto molti aspetti. Nella sua velocità ed estensione, dal minimo al picco, l'oro è aumentato di quasi il 20% nell'arco di meno di due mesi. A parte il rally verso il picco del 2011, l’oro non ha mai visto un aumento di prezzo così aggressivo in un periodo di tempo così breve nella storia recente: a dispetto delle correlazioni tradizionali - i rendimenti reali e le aspettative sui tassi di interesse sono effettivamente aumentati, anche se allo stesso tempo meno velocemente nelle ultime settimane contribuendo alla mancanza di chiarezza su ciò che lo ha spinto – mentre gli afflussi da CTA e altri investitori speculativi sono chiari, la loro entità percepita sembra relativamente piccola, considerando la forza del rally....
Dal nostro punto di vista, tuttavia, forse la caratteristica più notevole e sorprendente di questo rally è stata la risposta, o meglio mancanza di risposta, da parte dei mercati fisici asiatici. Durante i cicli precedenti, gli aumenti dei prezzi come quelli che abbiamo visto di recente, avrebbero dissuaso fortemente gli acquisti e spinto anzi a vendere in modo aggressivo, sia i prodotti di investimento che l'oro usato. Molti mercati di lingotti e monete sarebbero andati in deficit, almeno nel breve termine, il che significa che le liquidazioni delle partecipazioni esistenti da parte degli investitori al dettaglio supererebbero i nuovi acquisti. E questo non è stato osservato nelle ultime settimane. L’aumento dei prezzi ha senza dubbio pesato sui volumi, tuttavia i dati a disposizione indicano l'esatto contrario ovvero che l’appetito degli investitori in Asia rimane sano e che le liquidazioni sono modeste. È interessante notare che questo è in netto contrasto con i mercati occidentali, dove abbiamo visto enormi cambiamenti e differenze rispetto al passato.
Questo è proprio il caso della Cina, il più grande mercato consumatore di oro al mondo. Analizzando i dati delle ultime settimane, appare chiaro che le spedizioni verso il Paese sono ancora decenti. In parte ciò riflette il forte appetito degli investitori cinesi per lingotti e monete d’oro.
Anche il contesto macroeconomico e di mercato è molto favorevole degli investimenti in oro in Cina. Analogamente agli investitori di tutto il mondo, le preoccupazioni per le incertezze geopolitiche globali e gli accresciuti rischi sistemici attirano gli investitori cinesi verso l’oro in generale. All’interno del paese, anche le preoccupazioni per un rallentamento della crescita economica, un settore immobiliare in difficoltà, i mercati azionari locali poco brillanti e il deprezzamento della valuta nazionale hanno alimentato la domanda di lingotti e monete d’oro come bene rifugio.
Noi riprendiamo le parole del famoso economista David Rosenberg che rimane ancora ottimista riguardo alle sue prospettive sull'oro: "Qualsiasi portafoglio ben diversificato dovrebbe contenere oro e, al momento, consigliamo un sovrappeso aggressivo. Ciò fungerà da copertura contro i rischi geopolitici ed economici, offrendo una sicurezza contro un eventuale crollo della corsa rialzista azionaria e fornirà un'esposizione positiva al prossimo ciclo di allentamento e al periodo di debolezza del dollaro".
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Carlo Vallotto
DISCLAIMER: Le indicazioni contenute in questo messaggio non costituiscono in alcun modo delle raccomandazioni di acquisto o vendita: esse rappresentano una libera interpretazione dei mercati basata sull’analisi tecnica. Lo scrivente declina ogni responsabilità per le perdite derivanti dalle attività intraprese sulla base di queste analisi.