Ora che il prezzo dell’oro si trova in questa fase di ribasso, potrebbe essere interessante iniziare un investimento che nel lungo periodo potrebbe dare buoni frutti, vista la concreta possibilità di un aumento dell’inflazione…
Sembra che i giorni di sonno dell'oro potrebbero essere finiti, soprattutto perché la Fed dovrebbe sospendere i suoi piani per ridurre i suoi acquisti di obbligazioni per i prossimi mesi, o addirittura per il resto dell'anno. Il prezzo dell'oro non riesce a trovare la sua giusta collocazione nei mercati internazionali e sembra sempre rimanere sottotono non riuscendo a recuperare in maniera decisa il valore di $1.900. Le motivazioni possono essere molteplici, come ad esempio il “giochetto” che le Bullion Bank e le stesse Banche Centrali, vendono il famoso oro cartaceo per far scendere il prezzo e poi riacquistare a prezzi inferiori, il metallo fisico, che ha un valore decisamente superiore.
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Se in questo periodo le attese degli investitori sulle decisioni di politica monetaria della Fed sembrano essere il driver principale del prezzo dell'oro, nella realtà è l'acquisto fisico da parte degli investitori al dettaglio in paesi come India, Cina e più recentemente Germania e banche centrali che invece deve essere considerato nella formazione del prezzo reale dell'oro.
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Secondo il Ministero del Commercio indiano, ad agosto le importazioni di oro dall'India, il secondo consumatore mondiale del metallo prezioso, sono quasi raddoppiate rispetto allo scorso anno e sono le maggiori degli ultimi cinque mesi.
In base ai nuovi dati forniti dal WGC, l'India ha importato 121 tonnellate di metallo giallo ad agosto, trainata da una forte domanda al dettaglio, dall'aumento dell'attività manifatturiera e da un forte aumento delle esportazioni di gioielli verso Stati Uniti, Hong Kong e Cina.
Anche l'attività delle banche centrali rileva una ripresa della domanda di oro in questi ultimi mesi, con acquisti pari a 30,1 tonnellate nette a luglio e 63,1 tonnellate a giugno, di cui 41,8 tonnellate solo da parte del Brasile. Nella prima metà del 2021, pertanto le banche centrali hanno acquistato oltre 333 tonnellate in base ai dati del WGC, quasi 2/5 in più rispetto alla media quinquennale e il 29% in più rispetto alla media decennale.
Ora è chiaro che i fondamentali dell’oro sono decisamente forti, anche se nel più breve termine la politica monetaria degli Stati Uniti rimarrà un pesante fardello per il mercato dell'oro. Sebbene il tapering (il graduale rallentamento del ritmo dei suoi acquisti di asset su larga scala) potrebbe essere ritardato fino a marzo, gli analisti non si aspettano che venga rimosso del tutto.
Ma il punto focale saranno i dati sull’inflazione che sebbene si continui a sottolineare che sia transitoria, da molti altri osservatori indipendenti, non lo sarà affatto. In ogni caso ricordiamo che già con un’inflazione al 2% l’anno, l’oro mostra ampiamente i suoi benefici di riserva di ricchezza.
Oro a questi prezzi appare scontato 2ª parte
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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