I banchieri centrali avevano sempre detto che l'inflazione era transitoria e con il calo delle materie prime questa speranza potrebbe divenire realtà. Ma qualcosa non torna.
La parola recessione inizia a fare paura agli investitori e di conseguenza le performance sulle commodity sono nettamente negative.
Il calo delle materie prime ha suscitato speranze che l'inflazione cominci a raffreddarsi. Ma il calo è un'arma a doppio taglio: gli investitori stanno svendendo le materie prime perché pensano che le economie siano destinate a rallentare bruscamente. L’oro, in particolare, ha infranto il supporto del $1.800 accompagnato da una marcata debolezza dell'euro, con il quale ha una discreta correlazione positiva. La Moneta Unica Europea ha raggiunto il livello più debole rispetto al dollaro in quasi 20 anni dopoché un altro aumento dei prezzi del gas naturale ha riacceso le preoccupazioni per la salute dell'economia dell'eurozona e i dati hanno mostrato che la crescita del business dell'Europa è rallentata bruscamente a giugno.
Tornando all’oro gli investitori attendono le prossime decisioni della Fed che potrebbe rialzare addirittura di 100bps il costo del denaro per combattere la forte crescita dell'inflazione. È opportuno evidenziare che l'oro, in prima battuta, reagisce negativamente ad un rialzo dei tassi a causa del rafforzamento del dollaro Usa.
La curva dei rendimenti dei Treasury Usa a 2 anni e a 10 anni si è invertita in un altro segno che una recessione potrebbe essere all'orizzonte. Quando la curva si inverte, i prestiti bancari tendono a rallentare mentre il loro margine di redditività evapora e anche l'economia tende a raffreddarsi.
Per mesi nel 2021, i banchieri centrali e i responsabili politici del mondo hanno affermato che l'inflazione era "transitoria". Ora, la loro previsione potrebbe diventare realtà, anche se con un anno di ritardo molto e con costi molto elevati per la popolazione. Il petrolio è crollato e viene scambiato solo appena al di sopra dei livelli di febbraio. Il rame è crollato di circa il 30% da un massimo raggiunto a marzo, mentre il grano è sceso di oltre il 40% dai massimi recenti.
Il forte calo dei prezzi dei prodotti che noi tutti usiamo ogni giorno, fanno sperare che l'inflazione finalmente si raffreddi quest'anno e che le banche centrali come la Federal Reserve non dovranno aumentare i tassi di interesse a livelli esageratamente alti, creando una spirale recessiva che porterebbe a crescere i valori della disoccupazione. Quindi attenzione perché il calo dei prezzi delle Materie Prime è un'arma a doppio taglio: i trader e gli investitori stanno abbandonando le materie prime perché pensano che la crescita economica rallenterà drasticamente, o addirittura inizierà a tornare indietro. Di questo avviso è anche la banca d'investimento Nomura che ha affermato di aspettarsi un'ondata di recessioni in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.
Tuttavia è importante sottolineare che l'inflazione non è solo guidata dai prezzi delle materie prime. Secondo Nomura infatti "Le materie prime fanno parte di questo, ma c'è molto di più da fare".
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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