Il paese annuncia l'intenzione di utilizzare le entrate del petrolio per acquistare una grande quantità di oro in ottica di dedollarizzazione.
L'agenzia di stampa russa Interfax, riporta una nota del Ministero delle Finanze Russo, che annuncia che il governo aumenterà i suoi acquisti di oro da 1,12 miliardi di rubli al giorno a 8,2 miliardi di rubli al giorno per il prossimo mese. Nel rapporto si afferma che il Ministero delle Finanze prevede ingenti entrate dal petrolio e dal gas pari a 162 miliardi di rubli a settembre, un enorme balzo rispetto ai 10,9 miliardi di rubli generati ad agosto.
All'inizio del 2022, proprio quando è iniziata la guerra con l'Ucraina, la Russia ha agganciato il rublo all'oro (ne abbiamo parlato QUI)
e ha creato un nuovo gold standard. Secondo The Conversation, la Russia ha spostato la valuta sull'oro per isolare la sua economia dalle transazioni che richiedevano dollari americani. Questo sforzo di dedollarizzazione, è in atto dal 2013.
Tra le altre cose, la Russia è da tempo uno dei principali produttori di oro. L'anno scorso, il paese ne ha prodotte 321 tonnellate metriche, secondo solo alle 378 tonnellate metriche della Cina. Quindi ora è il secondo produttore di oro più importante al mondo ed esercita ora un'influenza significativa sulla produzione internazionale del metallo giallo.
Dal 2014, anno in cui ha occupato e annesso la Crimea, la Russia sembra aver acquisito più oro di qualsiasi altro paese nello stesso periodo. È tra i primi cinque detentori di riserve auree al mondo con almeno 2.322 tonnellate di riserve (stimate). Sebbene l'importo esatto sia sconosciuto, nei suoi caveaux Mosca detiene attualmente quelle che si pensa siano enormi riserve. Formalmente, queste vengono utilizzate per equilibrare i conti pubblici. Secondo i dati del World Gold Council, allo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022, la Russia possedeva una delle riserve auree più grandi al mondo, paragonabile a quella di Francia, Italia o Cina.
Intanto gli sforzi di Russia, Cina e Arabia Saudita (ne abbiamo parlato QUI)
per detronizzare il dollaro Usa, stanno dando i loro frutti. L’uso dello yuan cinese nelle transazioni transfrontaliere ha raggiunto quest’anno un livello record (fonte dati: Bloomberg) grazie soprattutto ai legami più stretti con la Russia che sostiene gli sforzi di Pechino per internazionalizzare la sua valuta e ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense. A livello globale, il renminbi comunque continua a restare indietro rispetto al dollaro americano negli scambi commerciali. Secondo gli ultimi dati della rete di pagamenti internazionale Swift, infatti rappresenta solo il 4,74% dei pagamenti globali, dietro al dollaro, all’euro e alla sterlina.
Ma i sistemi di pagamento alternativi come il CIPS cinese e altre reti private rendono meno affidabile l’utilizzo di SWIFT per fornire un quadro completo delle transazioni valutarie globali, ha affermato Lucy Ingham, caporedattrice di FXC Intelligence, una società di consulenza che tiene traccia dei pagamenti digitali.
E intanto la Russia compra oro fisico.
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Carlo Vallotto
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