È probabile che il ribasso sia limitato poiché la Fed è vicina alla fine del suo ciclo di stretta monetaria e gli acquisti delle Banche centrali supportano l’oro.
L’aumento dei tassi di interesse rappresenta un ostacolo significativo per l’oro ormai da più di due anni. Il rimbalzo dei prezzi dell’oro non è infatti riuscito ad attirare l’interesse all’acquisto da parte degli investitori dei fondi negoziati in borsa o nel mercato dei futures. Il posizionamento degli ETF sull’oro, in genere un forte motore della direzione dei prezzi, ed ora è in calo con le partecipazioni in discesa per il terzo mese in agosto.
Anche gli hedge fund e altri grandi speculatori hanno ridotto le loro posizioni lunghe nette sull'oro, secondo gli ultimi dati CFTC per la settimana terminata il 22 agosto. Le posizioni lunghe nette in oro sono diminuite del 44,75% a 79,9 tonnellate, equivalenti a 25.695 contratti. Gli interessi aperti sono scesi a 581.386 contratti da 598.932 contratti.
Ma gli acquisti da parte delle banche centrali rimangono ad un livello elevato. Ciò contrasta con la mancanza di domanda da parte della clientela retail. Le Banche centrali infatti hanno acquistato 55 tonnellate nette di oro a giugno dopo tre mesi consecutivi di vendite, secondo i dati del World Gold Council. Giugno è stato il primo mese di consistenti acquisti netti globali da febbraio.
L’attività della Banca Centrale della Turchia è stata fondamentale per il valore totale globale degli acquisti. Dopo aver venduto nettamente tra marzo e maggio per soddisfare la domanda locale, a giugno è tornata ad acquistare, aggiungendo 11 tonnellate alle sue riserve ufficiali.
Sei banche centrali hanno aggiunto oro durante il mese, la più grande delle quali è stata la Banca popolare cinese che ha aggiunto 21 tonnellate alle sue riserve auree nel mese di giugno, segnando l’ottavo mese consecutivo di acquisti. Da quando ha iniziato a segnalare aumenti nel novembre 2022, le riserve auree sono cresciute di 165 tonnellate (+8%), di cui 103 tonnellate sono state acquistate nel 2023, diventando così il più grande acquirente da inizio anno.
La Banca Nazionale Polacca (NBP) è stata un altro grande acquirente a giugno, aumentando le sue riserve auree di 14 tonnellate. Questo è il terzo mese consecutivo di acquisti dalla banca, che l'anno scorso aveva indicato di voler aggiungere 100 tonnellate alle sue riserve auree. La NBP ha aggiunto 48 tonnellate da inizio anno, spingendo le sue riserve totali di oro a 277 tonnellate.
L’anno scorso, le banche centrali globali hanno acquistato la cifra record di 1.078 tonnellate di oro, principalmente spinte da una fuga verso asset più sicuri in un contesto di inflazione alle stelle. Ci aspettiamo che le banche centrali rimangano acquirenti, non solo a causa delle tensioni geopolitiche ma anche a causa del clima economico in peggioramento.
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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