L'oro ha meno da perdere al ribasso e più da guadagnare al rialzo poiché l'economia globale sconta la fine del rialzo dei tassi di interesse ed una minaccia sempre più concreta di una potenziale recessione.
Ormai ci siamo, le banche centrali potrebbero essere vicine alla "fine dell'inizio" nella lotta contro l'inflazione. Analizzando le condizioni attuali, e scomodando un discorso pronunciato da Winston Churchill nel 1942: "Ora questa non è la fine. Non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è, forse, la fine dell'inizio".
Attualmente i tre fattori che hanno contribuito maggiormente all'inflazione sono le grandi quantità di denaro che i governi hanno speso per mantenere l'economia in funzione durante COVID, la guerra in Ucraina e sostenere il mercato del lavoro. Gli Stati Uniti adesso potrebbero continuare ad aumentare i tassi, creando una recessione e mettendo in grossa crisi il mercato del lavoro poiché le aziende dovrebbero spendere di più per prendere a prestito il denaro. Al ritmo attuale, è probabile che una recessione inizierà negli Stati Uniti durante il primo trimestre del prossimo anno, ed in molti osservatori e analisti, concordano sul fatto che non abbiamo evitato la recessione, ma l'abbiamo semplicemente rinviata.
Non è ancora il momento di cantare vittoria per l'oro, poiché il metallo prezioso ha ancora molto terreno importante da coprire prima di vedere un nuovo interesse da parte degli investitori, di entrare nel mercato. Ma non sottovalutiamo quanto supporto c'è per il metallo prezioso a questi prezzi elevati, soprattutto dalle stesse Banche Centrali.
Questa settimana abbiamo visto i prezzi dell'oro mantenere ancora una volta il supporto sopra i 1.900 dollari l'oncia, e stanno cercando di concludere la settimana al di sopra della resistenza iniziale a 1.930 dollari l'oncia. Tutto ciò avviene mentre i mercati cercano di capire se la Federal Reserve continuerà ad inasprire la sua politica monetaria. Questo contesto economico/finanziario ha riportato il rendimento dei titoli decennali vicino al 4%.
Tuttavia a causa della posizione aggressiva della Fed, stiamo vedendo le principali banche assumere una visione più neutrale sull'oro per la seconda metà dell'anno. Sia Bank of America che BMO Capital Markets hanno declassato i loro prezzi medi di oro e argento di fine anno.
Molti analisti invece. tra cui il sottoscritto, stanno diventando rialzisti sull'oro perché credono che se l'oro è stato in grado di resistere a questi venti contrari, cosa succederà quando la Federal Reserve terminerà il suo ciclo di inasprimento e si preparerà a cambiare la sua politica monetaria addirittura mettendo sul tavolo un eventuale taglio del costo del denaro?
Questo è stato il messaggio principale del World Gold Council nella sua ultima relazione, quando ha pubblicato le sue previsioni di metà anno. Gli analisti hanno notato che nell'attuale contesto, l'oro ha meno da perdere al ribasso e più da guadagnare al rialzo poiché l'economia globale sconta la fine del rialzo dei tassi di interesse ed una minaccia sempre più concreta di una potenziale recessione.
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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