Lun, 18 dicembre 2023

Gli acquisti delle Banche Centrali spingeranno l'oro oltre i $2100?

Le Banche Centrali hanno sostenuto il prezzo dell'oro quest'anno con acquisti robusti. Questa tendenza dovrebbe continuare anche nel 2024 e potrebbe spingere l'oro sopra i $2.100

Un anno d'oro verrebbe da dire, se non fosse che nella prima parte di quest'anno il metallo prezioso ha mostrato una debolezza inusuale per il periodo storico. Tuttavia dall'inizio dell'anno il prezzo dell'oro è aumentato di circa il 12%.

Il prossimo anno potremmo definire che il prezzo dell’oro rimarrà sotto l’incantesimo delle aspettative dei tassi di interesse. Infatti i prossimi tagli dei tassi di interesse parlano a favore dell'oro, motivo per cui è probabile un ulteriore aumento del prezzo a 2.150 dollari nella seconda metà del prossimo anno.

Anche la domanda di investimenti dovrebbe riprendersi con i tagli dei tassi di interesse da parte della Fed che sono all'orizzonte e dovrebbero concretizzarsi.

 Tuttavia la vera chiave di volta saranno gli acquisti da parte delle Banche Centrali i cui acquisti hanno sostenuto il prezzo del metallo giallo durante le discese che abbiamo visto nel 2023. Infatti dello stesso parere è Bart Melek, Direttore di Commodity Strategy presso TD Securities che ritiene che gli acquisti di oro sostenuti e robusti effettuati dalle banche centrali hanno fornito un solido livello minimo per i prezzi dell’oro durante i movimenti al ribasso, e saranno il fattore chiave che spingerà il metallo prezioso a nuovi massimi storici nel nuovo anno.

"Gli acquisti da parte delle banche centrali sono probabilmente il motivo per cui la recente svendita dell'oro, guidata dai tassi di interesse più elevati, non ha attraversato supporti chiave leggermente superiori a 1.900 dollari l'oncia", ha scritto Melek nell'ultimo commento di TD Securities. “Il metallo giallo è riuscito a registrare una modesta ripresa negli ultimi giorni poiché la Fed ha continuato a segnalare tassi più alti per un periodo più lungo".

 Ma sarà soprattutto il settore ufficiale a supportare la salita del prezzo nel primo semestre del nuovo anno, anche se la banca centrale americana dovrebbe cambiare rotta nonostante l’inflazione sia ancora al di sopra del target. Il mercato dovrà vedere segnali che l’economia si sta indebolendo materialmente, prima che ciò accada.

Per quanto riguarda gli acquisti, se la banca centrale cinese ha acquistato costantemente e in grandi quantità, il 4% rappresentato dall’oro dei suoi 3.115 trilioni di dollari di riserve rimane molto basso e le riserve della PBoC sono molto, molto inferiori a quelle dei suoi concorrenti geopolitici. Teniamo presente che gli Stati Uniti detengono circa il 69% delle loro riserve valutarie sotto forma di oro, la Germania il 68%, la Federazione Russa il 25%. Se Pechino aumentasse le riserve valutarie del metallo giallo solo al 10%, sarebbe sul mercato ad acquistarne ulteriori 3.000 tonnellate.

 

Dato che il sondaggio 2023 del World Gold Council recentemente pubblicato ha mostrato che il 24% delle banche centrali intende aumentare le proprie riserve nei prossimi 12 mesi, è probabile che la domanda di oro da parte delle banche centrali sarà forte nei prossimi anni. L’opinione delle banche centrali secondo cui il ruolo futuro del dollaro USA sarà ridotto negli anni a venire sarà un grande motore della domanda di oro in futuro.

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Carlo Vallotto

DISCLAIMER: Le indicazioni contenute in questo messaggio non costituiscono in alcun modo delle raccomandazioni di acquisto o vendita: esse rappresentano una libera interpretazione dei mercati basata sull’analisi tecnica. Lo scrivente declina ogni responsabilità per le perdite derivanti dalle attività intraprese sulla base di queste analisi.

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