Il fratello minore dell’oro, potrebbe mostrare nei prossimi mesi una rinnovata forza e fornire un ottimo assist al rally del gold.
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Se il mercato dell'oro continua ad attirare l'attenzione man mano che i prezzi si avvicinano attorno alla soglia dei 2.000 dollari l'oncia, anche il fratello minore, l'Argento sta iniziando ad attirare l'attenzione degli investitori più attenti, anche se per ragioni diverse poiché rispetto all'oro continua a mostrare una performance a tutt'oggi ancora "sonnolenta".
Anche il rapporto oro/argento mostra che il metallo giallo mantiene il sopravvento sul mercato: il rapporto è attualmente superiore a 86 punti, ben lontano dai minimi estivi, il che significa che ora ci vogliono 86 once d'argento per eguagliare il valore di un'oncia d'oro. Il rapporto medio nella storia recente è compreso tra 50 e 60. Ed ogni volta che si avvicina all'estremo superiore, indica che l'argento è sottovalutato.
Ma come mai l'oro sta mostrando una performance migliore rispetto all'argento anch'esso considerato bene rifugio? La spiegazione sta nel fatto che l’oro sta sovraperformando l’argento perché il metallo giallo è visto come un bene rifugio più valido in tempi di instabilità geopolitica, rispetto all'argento.
Evidentemente l'argento non trae profitto dalla domanda di beni rifugio nella stessa misura dell'oro poiché l'uso industriale, rispetto alla domanda come bene rifugio, rappresenta in termini percentuali più del 50% della domanda totale di argento. Di conseguenza, il prezzo dell'argento tende ad avere performance inferiori rispetto al prezzo dell'oro nei momenti di maggiore avversione al rischio e delle conseguenti preoccupazioni economiche associate.
Ed inoltre alcuni economisti hanno avvertito che la continua invasione dell’Ucraina da parte della Russia, unita al rinnovato caos in Medio Oriente derivante dalla guerra di Israele con Hamas, metterà ulteriormente a dura prova l’economia globale.
E questo potrebbe pesare ulteriormente sulla componente industriale dell'argento che potrebbe frenare ancora una volta il metallo prezioso.
Tuttavia bisogna osservare che la sottoperformance dell'argento evidenzia rischi anche per il rally avuto nel mercato dell'oro.
Poiché questa riluttanza dell'argento a muoversi sottolinea il fatto che, mentre gli investitori si stanno proteggendo dal rischio, lo slancio per portare l'oro ancora più in alto non c'è ancora, altrimenti l'argento avrebbe uno slancio rialzista. Sebbene la domanda di beni rifugio abbia fornito un solido supporto sia all’oro che all’argento, è importante sottolineare che il contesto economico fondamentale non è cambiato.
Anche se si prevede che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse invariati per il resto dell'anno, è probabile che la banca centrale manterrà comunque la sua politica monetaria restrittiva per il prossimo futuro. E questo è ciò che al momento continua a sostenere un dollaro USA più forte e rendimenti obbligazionari più elevati, due ostacoli che frenano le velleità rialziste di oro e argento.
In ogni caso anche se lo slancio dell'argento sembra essere limitato, rimane ancora un bene di valore importante da tenere d'occhio. Ricordiamo che la transizione energetica verde e la crescita esponenziale dell’energia solare continuano a guidare la domanda industriale di argento anche se l’offerta diminuisce, facendo aumentare il prezzo.
Argento, vale la pena di tenerlo d’occhio.
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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