Il prezzo dell'argento è sceso a seguito del rialzo dei tassi della Fed, ma è probabile che il metallo si rafforzerà entro la fine dell'anno.
La Federal Reserve statunitense ha annunciato un aumento di un quarto di punto del tasso di interesse di riferimento mercoledì 14 giugno portandolo da 1% a 1.25%, questo ha indebolito il settore dei preziosi, con un argento in decrescita sotto i €500 al kilo.
La reazione del metallo bianco è stata piuttosto prevedibile nella sostanza, perché tendenzialmente ad ogni rialzo del costo del denaro da parte della Banca Centrale Americana, solitamente tutti gli investimenti denominati in dollari tendono a scendere. Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi di interesse USA, il cui aumento fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti d'argento, spingendo al contempo il dollaro.
Tuttavia se guardiamo ad un periodo più lungo, si nota che gli ultimi due aumenti dei tassi di interesse sono stati rialzisti per il metallo prezioso. Storicamente infatti il prezzo d'argento e i tassi di interesse si sono mossi insieme nel lungo periodo.
Il ritocco all'insù dei tassi mercoledì è il terzo aumento in sei mesi, dopo che la Fed aveva lasciato i tassi invariati nella sua ultima riunione di maggio. Il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha detto durante una conferenza stampa che la mossa “riflette i progressi che ha fatto l'economia e si prevede di continuare a perseguire l'obiettivo di massima occupazione e stabilità dei prezzi.”
La disoccupazione negli Stati Uniti ha raggiunto il valore minimo degli ultimi 16 anni con un 4,3 per cento in maggio. Il tasso di disoccupazione è diminuito dello 0,5 per cento da gennaio, secondo le statistiche del Dipartimento del Lavoro Statunitense. Tuttavia quello che ancora preoccupa, sono i dati sull'inflazione che al momento risultano vicini al target della FED ma non stabili o in crescita. Infatti secondo le ultime rilevazioni, l'inflazione dei prezzi al consumo è scesa all' 1,7% a maggio quando invece le attese erano per una crescita al 1,9%.
Secondo quanto riportano i dati del Silver Institute, per il mercato dell'argento si attende una diminuzione della produzione mineraria, anche se si stima che vi sarà una diminuzione della domanda, il che porterebbe il mercato ad un surplus di produzione riequilibrando i prezzi. La grande differenza tuttavia la ricopriranno gli investitori istituzionali che si stima potrebbero accrescere di molto la domanda di argento per investimento. Quindi nonostante la diminuzione della domanda e la grande e crescente eccedenza di materiale, il prezzo medio annuale dell'argento potrebbe salire del 7% fino a 18,30 dollari per oncia durante il 2017.
Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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