Girano voci secondo cui l'Arabia Saudita ha iniziato a vendere petrolio in cambio di yuan (valuta Cinese), che convertirebbe poi in oro allo Shanghai International Gold Exchange (SIGE). Una situazione del genere ha come sfondo l'input di voler creare una valuta diversa dall'Dollaro Usa e migrare verso una de-dollarizzazione, ma il renminbi non è adatto per essere utilizzato come valuta di riserva. La Cina ha un conto capitale chiuso e uno stato di diritto debole.
Non utilizzare il dollaro potrebbe essere fatto utilizzando il renminbi come valuta commerciale e convertendo le entrate in yuan in oro sul SIGE Shanghai International Gold Exchange. Se la voce è vera, l'Arabia Saudita sta acquistando lingotti da 1 kg in quanto non sono presenti lingotti da 12,5 kg sul Shanghai International Gold Exchange. Il vantaggio dei lingotti da 1 kg è che sono più adatti per gli scambi che prevedono allocazione di oro. Nonostante le strette regole sul commercio che vigono ancora in Cina, è possibile effettuare un'operazioni come quella sopra descritta.
Il SIGE è stato istituito nel 2014 per consentire agli stranieri di accedere al commercio di oro sulla Shanghai Gold Exchange Main Board nel mercato interno cinese dell'oro e al commercio sull'International Board nella zona di libero scambio di Shanghai (SFTZ). Le entità straniere non possono prendere o depositare oro nei e dai caveau certificati dalla Main Board, ma possono prendere o depositare oro nei e dai caveau certificati dall'International Board (e quindi importare ed esportare dalla SFTZ). Un escamotage insomma creato ad hoc.
L'obiettivo dell'International Board è quello di facilitare il commercio di oro “offshore” in renminbi nella SFTZ, che non ha quasi alcun effetto sul conto corrente cinese. Questo è paragonabile al commercio di oro offshore in dollari USA a Londra (dollari offshore che valutano le materie prime scambiate a livello internazionale). Attraverso il SIGE la Cina vuole aumentare il ruolo del renminbi nell'economia globale.
Le possibilità di investimento per gli stranieri in attività finanziarie cinesi sono limitate, ma non ci sono restrizioni alla conversione di yuan con i quali poi acquistare in oro sul SIGE. Questo meccanismo del mercato dell'oro cinese sarà importante nei prossimi anni rispetto alla de-dollarizzazione.
La scorsa settimana, fonti ufficiali hanno dichiarato che i sauditi potrebbero convertire yuan in oro sul SIGE.
Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese, ha visitato l'Arabia Saudita nel dicembre 2022, dove si è impegnato a continuare ad acquistare petrolio e gas dalle nazioni del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) e ha proposto che questi scambi fossero regolati in yuan.
Il presidente cinese ha ribadito che: “La Cina continuerà a importare grandi quantità di petrolio greggio dai paesi del CCG, a espandere le importazioni di gas naturale liquefatto, a rafforzare la cooperazione nello sviluppo di petrolio e gas, nei servizi di ingegneria, stoccaggio, trasporto e raffinazione e a sfruttare appieno la piattaforma Shanghai Petroleum and National Gas per effettuare il regolamento in yuan del commercio di petrolio e gas”.
Poco dopo, nel gennaio 2023, l'Arabia Saudita ha dichiarato di essere aperta a discussioni sul commercio di valute diverse dal dollaro USA, secondo il ministro delle finanze del regno.
Queste dichiarazioni ci dicono che c'è una volontà in entrambi i paesi di de-dollarizzare. Vendere petrolio in cambio di yuan e poi convertirlo in oro. Ecco come l’oro diventa una valuta.
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Buon investimento a tutti
Carlo Vallotto
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